Nel momento in cui il dolore rappresenta una corretta risposta di adattamento, essenziale per evitare danni tessutali, può essere definito semplicemente un sintomo. Quando tale evenienza comincia a venir meno, allora possiamo parlare di condizione di dolore patologico.
Molto si dibatte ancora su quando tale fenomeno comincia a dominare la scena clinica, diventando una risposta di maladattamento ad un insulto tissutale, e sono certamente numerose le condizioni di dolore patologico in cui questo avviene, creando le basi per fenomeni di cronicizzazione.
Quando parliamo di dolore ricorrente, persistente e cronico, spesso facciamo riferimento a fenomeni che hanno elementi di fisiopatologia in comune, pur restando sindromi clinicamente differenziate. Ma, in quanto differenziate, tali condizioni presentano una serie di criticità con cui il clinico è costretto a confrontarsi: distinguere il tipo di dolore, valutarne l’intensità, gestire gli effetti collaterali, garantire l’aderenza alle terapie, e, non meno importante, considerare i criteri di scelta tra le classi e nelle classi di farmaci.
Il Corso in oggetto affronta questa serie di argomenti, al fine di consentire un approccio diagnostico/terapeutico razionale, rispettando i criteri di appropriatezza prescrittiva dei farmaci analgesici.
Una particolare attenzione sarà dedicata al corretto utilizzo dei farmaci oppiacei, discutendone il razionale, la corretta impostazione posologica, i criteri di differenziazione e il profilo di pazienti che possono beneficiarne.
RESPONSABILE SCIENTIFICO
Elisabetta Chinè, Anestesia e Rianimazione. Policlinico Tor Vergata – Roma
Felice Occhigrossi, Anestesia e Rianimazione. UOS Terapia Antalgica, Ospedale S. Giovanni Addolorata – Roma
Luca Quadrino, Ortopedia e traumatologia Dirigente. Medico Ospedaliero e Responsabile dell’Ambulatorio di Terapia del Dolore dell’Ospedale di Terracina
METODOLOGIA
Il Corso verrà svolto con la metodologia Metaplan, tecnica utilizzata nella gestione dei processi di comunicazione nei gruppi di lavoro, basata sulla raccolta di opinioni dei partecipanti e la loro successiva organizzazione in blocchi logici fino alla formulazione di piani di azione in cui sono evidenziate le problematiche emerse e delle possibili soluzioni.
Il Metaplan è molto usato nella progettazione partecipata e permette ad esempio di gestire con efficacia una discussione di gruppo per l’elaborazione di un’ Analisi SWOT – Strenghts, Weaknesses, Opportunities, Threats (Punti di Forza, Debolezza, Opportunità, Minacce).
La tecnica prevede:
- Risposte scritte dei partecipanti ad una data problematica
- Assemblaggio delle risposte in cluster omogenei
- Discussione delle priorità
- Condivisione di percorsi gestionali
Facilitatori metodo Metaplan: Gianni Forte, Mario Marcello Forte (Events and People S.R.L.)
Iscrizioni al corso
Per richiedere l’iscrizione al corso, compilare la scheda anagrafica e inviarla cliccando su “Submit Application”