L’asma è un grave problema di salute globale che interessa tutte le fasce d’età. La sua prevalenza è in aumento in molti Paesi e nonostante siano disponibili terapie estremamente efficaci per la cura l’asma, questa malattia grava pesantemente sui Sistemi Sanitari incidendo sia sulla produttività lavorativa che sugli equilibri familiari (Helen K. Reddel, Luois-Philippe Boulet, Prefazione all’Aggiornamento 2019 di Strategia Globale per la Gestione e la Prevenzione dell’Asma, GINA).
In Italia si stima una prevalenza dell’asma del 6.1% nella popolazione adolescenti/adulti (6.6% nelle donne, 5.5% negli uomini). Più in particolare, la prevalenza dell’asma grave è stimata attorno al 5% di tutti i soggetti asmatici, con una incidenza del 50% sul totale delle risorse sanitarie.
Si tratta, infatti, di una malattia dal forte impatto in termini di spesa sanitaria, sia come costi diretti (farmaci, visite mediche, accessi in pronto soccorso, ricoveri ospedalieri) che spese indirette (giornate di lavoro perse, limitazione delle attività quotidiane, mortalità prematura).
Sebbene l’asma sia una malattia conosciuta fin dai tempi antichi, e siano noti da tempo i meccanismi dell’infiammazione allergica ed eosinofila che sottendono le manifestazioni cliniche, è ad oggi una patologia ancora sotto-trattata in tutte le sue forme, dalla lieve a quella grave, con scarsa aderenza alle terapie inalatorie da parte dei pazienti, aspetto che sicuramente contribuisce al progressivo aggravamento di una patologia che ancora oggi provoca esiti fatali (circa 100 morti/anno in Italia).
Per lungo tempo l’asma, specie nelle sue forme più gravi, poteva essere curata esclusivamente con l’uso di corticosteroidi per via generale, con conseguenti gravi effetti collaterali per il paziente (osteoporosi, diabete, cataratta, glaucoma, depressione, etc). Solo negli ultimi 10 si è progressivamente assistito allo sviluppo di terapie target, mirate a colpire l’attività di quelle citochine e quei mediatori primariamente coinvolti nei meccanismi patogenetici pro-infiammatori dell’asma, in risposta all’esigenza di una medicina di precisione ed una terapia personalizzata per il paziente.
La disponibilità di queste nuove terapie rende inaccettabile il prosieguo dell’uso dei corticosteroidi orali per la cura dell’asma ed impone al medico di medicina generale ed allo specialista che si occupa di malattie respiratorie, la definizione di un network volto all’identificazione del paziente affetto da una forma di asma grave, all’inquadramento del feno-endotipo clinico e biologico della malattia e all’introduzione di una terapia mirata e personalizzata.
Responsabile Scientifico
Dott. Valerio Beltrami, Malattie dell’Apparato Respiratorio
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