Lo scompenso cardiaco è una patologia cronica che si verifica quando il cuore non riesce a pompare quantità di sangue adeguate alle necessità dell’organismo. Lo scompenso cardiaco è una sindrome clinica caratterizzata da:
- sintomi tipici (dispnea, edemi declivi ed affaticabilità)
- segni clinici (elevata pressione venosa giugulare, rantoli polmonari ed edema periferico)
Alla base vi sono anomalie cardiache strutturali e/o funzionali che determinano un aumento delle pressioni intracardiache e/o una inadeguata portata cardiaca a riposo e/o sotto sforzo.
Lo scompenso cardiaco è una patologia comune che colpisce oltre 26 milioni di individui. In Italia, lo scompenso cardiaco colpisce il 2-3% della popolazione generale, con una prevalenza del 10-20% nella popolazione anziana (70-80 anni). I costi personali e sanitari dello scompenso cardiaco sono altissimi:
- 200.000 ricoveri/anno
- Costo per paziente di circa 11.000 euro/anno, di cui l’85% per ricoveri (1,4/2% della spesa complessiva del SSN)
- Mortalità a 2 anni del 50% nei soggetti con scompenso cardiaco avanzato
- Scarsa QoL
L’introduzione di nuove terapie farmacologiche (inibitori SLGT2), accanto ai trattamenti già disponibili (farmaci e impianti di device per la risincronizzazione cardiaca, ecc.), consente oggi agli specialisti di ottenere outcome più favorevoli, quali la significativa riduzione del rischio di mortalità/ospedalizzazione nei pazienti con Scompenso Cardiaco.
Negli ultimi anni, molti studi hanno focalizzato l’attenzione sulla possibilità di ulteriormente migliorare gli outcome dello scompenso cardiaco, attraverso trattamenti complementari quali il counseling (es. colloqui motivazionali, awareness counseling, counseling a orientamento cognitivo-comportamentale) con finalità di:
- Favorire lo sviluppo di abitudini e stili di vita più efficaci per la gestione della malattia
- Migliorare la compliance alle terapie farmacologiche
- Migliorare la consapevolezza relativamente alla patologia, alla sua gestione e trattamento
- Sviluppare le capacità di self-care
- Favorire l’utilizzo di strumenti diagnostici e terapeutici «da remoto» quali il teleconsulto e la telemedicina
In particolare, il counseling volto allo sviluppo di competenze di Self-Care ha dimostrato di migliorare significativamente gli outcome dello scompenso cardiaco a breve e lungo termine.
Il Self-Care rappresenta lo strumento attraverso il quale il paziente apprende a mantenere la stabilità della sua malattia (Self-Care Maintanance), a monitorare i segni e i sintomi di scompenso cardiaco (Self-Care Management). Attraverso l’attività di counseling è possibile condurre il paziente ad apprendere le competenze necessarie al Self-Care e migliorare la fiducia nelle proprie capacità di Self-Care (Self-Care Confidence).
Obiettivi
Il counseling è finalizzato allo sviluppo di consapevolezza e allo sviluppo di comportamenti utili alla gestione della patologia nel quotidiano (cambiamento dello stile di vita, compliance, ecc.).
Il progetto, attraverso il confronto tra specialisti, mira a porre attenzione sulle tecniche di counseling che si sono rivelate efficaci nell’aumentare la consapevolezza del paziente sulla propria condizione e sulle possibili conseguenze di una inadeguata gestione dello scompenso cardiaco.
La modalità interattiva, attraverso le attività dei tavoli di lavoro, ha la funzione di mettere a confronto le conoscenze dei professionisti sulle strategie comunicative più efficaci da mettere in atto con i pazienti.
iscrizioni
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