Nel momento in cui il dolore rappresenta una corretta risposta di adattamento, essenziale per evitare danni tessutali, può essere definito semplicemente un sintomo. Quando tale evenienza comincia a venir meno, allora possiamo parlare di condizione di dolore patologico.
Molto si dibatte ancora su quando tale fenomeno comincia a dominare la scena clinica, diventando una risposta di maladattamento ad un insulto tissutale, e sono certamente numerose le condizioni di dolore patologico in cui questo avviene, creando le basi per fenomeni di cronicizzazione.
Quando parliamo di dolore ricorrente, persistente e cronico, spesso facciamo riferimento a fenomeni che hanno elementi di fisiopatologia in comune, pur restando sindromi clinicamente differenziate. Ma, in quanto differenziate, tali condizioni presentano una serie di criticità con cui il clinico è costretto a confrontarsi: distinguere il tipo di dolore, valutarne l’intensità, gestire gli effetti collaterali, garantire l’aderenza alle terapie, e, non meno importante, considerare i criteri di scelta tra le classi e nelle classi di farmaci.
Il Corso in oggetto affronta questa serie di argomenti, al fine di consentire un approccio diagnostico/terapeutico razionale, rispettando i criteri di appropriatezza prescrittiva dei farmaci analgesici.
Una particolare attenzione sarà dedicata al corretto utilizzo dei farmaci oppiacei, discutendone il razionale, la corretta impostazione posologica, i criteri di differenziazione e il profilo di pazienti che possono beneficiarne.
FACULTY
Arturo Cuomo, Anestesia e Rianimazione. Direttore S.C. Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica. Direttore Dipartimento “Supporto ai Percorsi Oncologici Attività Clinica e Area Critica”, Istituto Nazionale Tumori, IRCCS Fondazione Pascale – Napoli
Claudio Polistina, Oncologia e Medicina Generale. Convenzionato ASL Napoli 1
METODOLOGIA
Il Corso verrà svolto con la metodologia Metaplan, tecnica utilizzata nella gestione dei processi di comunicazione nei gruppi di lavoro, basata sulla raccolta di opinioni dei partecipanti e la loro successiva organizzazione in blocchi logici fino alla formulazione di piani di azione in cui sono evidenziate le problematiche emerse e delle possibili soluzioni. Il Metaplan è molto usato nella progettazione partecipata e permette ad esempio di gestire con efficacia una discussione di gruppo per l’elaborazione di un’Analisi SWOT – Strenghts, Weaknesses, Opportunities, Threats (Punti di Forza, Debolezza, Opportunità, Minacce).
La tecnica prevede:
- Risposte scritte dei partecipanti ad una data problematica
- Assemblaggio delle risposte in cluster omogenei
- Discussione delle priorità
- Condivisione di percorsi gestionali
Facilitatori metodo Metaplan: Gianni Forte, Mario Marcello Forte (Events and People S.R.L.)
ISCRIZIONI
Per richiedere l’iscrizione al corso, compilare la scheda anagrafica e inviarla cliccando su “Submit Application”